Prima di dormire 12 Ottobre 2005
Io la mia amica Alle l’ho conosciuta che avevamo 14 anni. Io avevo maglioni che arrivavano alle ginocchia e lei una treccia lunga lunga. Io a pranzo andavo spesso a casa sua. Andavamo sempre da lei, perché casa sua non era molto lontana da scuola, mentre la mia sì, così a casa mia non andavamo quasi mai. Mi ricordo che mangiavamo guardando Non è la rai. Mi ricordo che l’Alle aveva il gatto più feroce del mondo, Lullino il Terribile, che non lo dico così per dire, non era solo schivo e scostante come i gatti antipatici e diffidenti che magari soffiano ma finisce lì. No. Lullino il Terribile attaccava. Mi ricordo che quando dormivo da lei avevo sempre paura di quello che Lullino il Terribile avrebbe potuto fare durante la notte, tipo saltare sul letto e cavarmi gli occhi. Mi ricordo anche che non era un gatto molto discreto, perché Lullino il Terribile non permetteva a nessuno di andare in bagno in solitaria: arrivava, apriva a zampate la porta a soffietto che non si chiudeva benissimissimo, sgusciava dentro e magari non doveva nemmeno fare pipì, si metteva semplicemente lì a fissarti, o forse voleva assicurarsi che non avresti fatto i tuoi bisogni nella sua cassettina. Gli unici momenti di vendetta su Lullino il Terribile ce li avevo quando andava in calore, che diventava una pupazzetta languida tutta miagolii e code alzate e sederi per aria e strusciatine e mossettine e si lasciava fare di tutto. Ma a parte questo. Mi ricordo che l’Alle aveva l’Armadietto delle Meraviglie, cosa che le invidiavo assai, una dispensa stracolma di cibarie dove l’articolo più salutare vantava 8000 calorie e 162 grammi di grassi saturi. Un paradiso. Mi ricordo che passavamo i pomeriggi a pasticciare la Smemo, e l’Alle era bravissima e molto più artista di me, e comunqe erano belle le chiacchiere attorno a quel tavolo disseminato di pennarelli e adesivi e fotografie. Mi ricordo che una volta siamo andate in montagna con delle amiche per il ponte di Sant’Ambrogio, poi quando dovevamo tornare abbiamo fatto finta di aver perso il treno per poter stare due giorni in più. Quella è stata la volta che ci siamo innamorate di due gemelli, che però non erano proprio uguali. Quella è stata anche la volta che abbiamo fatto un pupazzo di neve a forma di cazzo (dicesi pucazzo). Mi ricordo che una volta eravamo in vacanza e c’era brutto tempo e ci annoiavamo e così ho comprato la tinta e l’Alle mi ha fatto i capelli neri, e abbiamo tinto il lavandino della stanza d’albergo di blu. Io alla fine sembravo Morticia Adams. Mi ricordo che una volta siamo andate a fare la settimana bianca a Livigno e io mi sono ammalata moltissimo, così l’Alle andava in biblioteca e mi portava i libri in stanza, e poi veniva a fare snowboard sotto la finestra, così la potevo vedere. Mi ricordo che a Parigi abbiamo fatto una foto dove fingiamo di baciarci perdutamente sotto la Tour Eiffel, e dietro c’è un giapponese che ci guarda male. Mi ricordo che la sera, quando prendevo la 95 per tornare a casa, e attraversavo Milano che era già illuminata dalle insegne dei negozi e dai fari delle automobili in fila, ero sempre un po’ triste perché casa mia mi sembrava vuota e avevo la sensazione di essermi lasciata dietro un pezzetto di me. Adesso l’Alle ha detto che viene a trovarmi. Speriamo.