Come cresce una Chica 8 Giugno 2005
Quando ero piccola per un certo periodo ho avuto la fissa della simmetria. Se per esempio ero in macchina e alla mia destra vedevo una macchina rossa, dovevo per forza girarmi a sinistra e non avevo pace finché non vedevo un’altra macchina rossa. Oppure se mi grattavo la mano sinistra dovevo per forza grattarmi anche la destra, anche se non ne avevo bisogno. O se posavo un piede su una riga del marciapiede dovevo a tutti i costi cercare un’altra riga per posarci l’altro. Non mi ricordo quanto è durata questa follia, spero poco, so solo che ad un certo punto ho smesso e non ho più avuto bisogno della simmetria.
Quando ero piccola un’altra passione che avevo era quella di scrostare i muri. La mia scuola era in un edificio imponente e bellissimo, di fine ‘800, con le stanze enormi e i soffitti altissimi, e però in certi punti l’intonaco verniciato dei muri veniva un po’ via. Allora se mi capitava di essere in un banco vicino al muro io mi mettevo lì buona buona e cercavo un punto dove ci fosse già una ferita aperta (a questo ci tengo, che non l’ho mai aperta io, una ferita: io le allargavo e basta) e infilavo le unghie sotto l’intonaco e ne staccavo pezzetti su pezzetti su pezzetti. Non so perché ma lo trovavo rilassante. E non so perché ma lo trovo rilassante ancora oggi, che ieri ero nel chiostro del posto dove lavoro (che non è un convento ed in realtà è un cortile, ma fa più figo dire chiostro), dicevo, ero lì a fumarmi una sigaretta e mi guardavo in giro e ho visto questo muro un po’ scrostato e mi ci sono avventata sopra come una belva feroce, smantellando lo smantellabile.
Quando ero piccola conoscevo un sacco di bambine che si chiamavano Fiorella. Spuntavano come funghi a scuola, a catechismo, a danza, a pallavolo. Un’invasione di Fiorelle. Ora, a rigor di logica, dovrei conoscerne ancora un sacco, o comunque dovrebbe capitarmi di conoscere ragazze della mia età e ciao piacere Fiorella. Invece niente, zero, zilch. Che fine hanno fatto le Fiorelle?