Almeno credo 25 Febbraio 2005
Pensavo a tutti i cd che ho perso in giro nel corso degli anni, che son veramente tanti. Prestati, dimenticati sui treni, lasciati per sbaglio a casa di qualcuno, vai a sapere. Ieri ho notato che mi sono rimasti soltanto tre cd del Liga, e gli altri devo averli persi per forza, perché io sono cresciuta a pane&Liga. Cioè in realtà prima c’è stato Vasco, che devo ancora trovare qualcuna che non si sia mai sentita un’albachiara. Insomma poi attorno al ’90 c’è stata la transizione da Vasco al Liga. E’ stato anche indolore, che più o meno qualche punto in comune c’è sempre stato. Di la’ c’era il Roxy Bar, di qua c’era Mario. E poi le atmosfere erano simili, tutti e due erano di quelle parti lì, che per me tutta l’Emilia Romagna era un po’ lo stesso, da Rimini a Bologna a Ravenna a Modena, senza tante distinzioni. Certo poi Vasco cercava di farlo dimenticare mentre il Liga era bello ruspante e cantava di argini e di fossi e di campi e di lepri sorprese dai fari nel buio. Che c’è da chiedersi come facessi a identificarmi, che io un argine mica l’avevo mai visto nemmeno in fotografia. Avrei dovuto rivedermi negli Articolo31, che son cresciuti in Giambellino e io so bene che cosa vuol dire, che il mio quartiere non è il Giambellino ma non è nemmeno molto diverso. Invece no. I fossi, santo cielo. Non so, ma tutto questo per dire che le canzoni del Liga sono state il mio romanzo di formazione (quindi poi insomma non meravigliamoci più di tanto). Perché insomma sì, dai, si srotolavano proprio come una specie di romanzo, tante storie diverse ma tutte collegate, e il filo conduttore era tutta una roba tipo rabbia e paura e inadeguatezza e la scoperta di quello che hai dentro e di quello che sei e di quello che diventerai. Che non lo sai ancora, e ti sembra di avere davanti migliaia di strade diverse e migliaia di forme diverse da prendere. Ed era solo normale, in certe sere d’estate, sentirsi un po’ dentro una sua canzone, anche se la radio non passava Neil Young ma probabilmente passava lui, e noi si stava svaccati in macchina, le sigarette accese e i piedi piantati sul cruscotto, una Ceres (dio, le Ceres!) tenuta in bilico tra le ginocchia e le zanzare a spolparci vivi, e gli aerei atterravano e decollavano sulle nostre teste, che quando non c’era altro da fare noi si andava a controllare il buon funzionamento di Linate. Notti in cui si era svegli, cazzo, Liga, diglielo tu. Abbastanza stranamente, invece, non mi sono mai sentita una piccola stella senza cielo. In compenso sono sempre stata Quella che non sei, indiscutibilmente, che io eri in mezzo a chi ti dice “scegli: o troia o sposa” non me lo sono mai dimenticato anche se no, non ho ancora scelto. Son decisioni da ponderare.
oppure perso giocandolo a morra
o atteso in coda col tuo numerino
e sei il solo a non spingere
Per ogni ora passata in campo
e non ti sporchi neanche la maglietta
ci vuol sudore e un minimo di cuore
se non vuoi lo zero a zero
Per ogni passo strisciato, stanco
e, nel frattempo, tutto il resto è fretta
e la scelta è o resti fuori
o corri per davvero
Io sono molto Ho messo via.
Moltissimo.
Eh, anche di quella lì, ne gran so.
io sono il cane di Walter il mago, che ho visto che per una magia così – dice – val la pena vivere.
la magia poi te la dico un’altra volta.
poi quando mi sento molto donna, ecco che sono sally. di vasco, però, non della mannoia
sono sempre stata una piccola stella senza cielo. Perchè ti tiene su soltanto un filo, sai.
Soppa. Io non ci sono mai riuscito a identificarmi nel Liga, e giuro che ci ho provato. Va be’, qualche fosso ogni tanto, un paio di lepri forse, ma rabbia e tutto il resto mocché, niente. Emiliano da due soldi.
io mentre ascoltavo ligabue ho trovato un auto abbandonata in autostrada nella corsia di sorpasso poco dopo una curva. Nonostante l’impatto abbastanza violento da distruggere l’auto, non mi sono fatto praticamenente nulla. Mi sto ancora chiedendo se mi abbia portato fortuna oppure no.
@unamela: non vale, adesso voglio sapere anche io che magia è.
@mae*: è che la cosa del filo è un po’ inquietante…preferisco pensare ad un’imbracatura. Robusta.
@fiandri: no beh dai, non credo che per ogni emiliano sia compulsorio identificarsi col Liga. Però invidio molto il tuo essere stato esente dai travagli adolescenziali.
@franco: senza dubbio Egli vegliava su di te.