Fenomenologia dello sfigato 26 Settembre 2003
Partirei con lo studio delle tipologie maschili, se non vi scoccia.
Lo sfigato
Perché iniziare dallo sfigato, vi chiederete forse. Innanzitutto perché é una categoria complessa con una moltitudine di sottoinsiemi che rendono affascinante lo studio di questa struttura. Seconda di poi perché in tutti quanti prima o poi viene fuori un po’ di Sfigato, e sapere a quale categoria si appartiene potrebbe aiutare a contrastare la risalita a galla di questa forza che lotta per emergere. Ma anche no. Ma andiamo ad esaminare il primo esemplare (qui starebbe bene la musica di Via col vento, la porta che si apre e lo Sfigato che entra in studio) (magari un’altra volta).
a) Sfigato Storico
Lo Sfigato Storico é sfigato dalla nascita. Da piccolo era bruttino, portava gli occhiali all’età in cui gli altri bambini devono ancora cambiare il colore degli occhi, aveva l’apparecchio per le gengive e le scarpette di lana ortopediche. Senza farla catastrofica, avrete avuto anche voi in classe, alle elementari, il bimbetto che stava seduto tutto solo al primo banco o, al contrario, in fondo alla classe (non fa differenza, in entrambi i casi nessuno si accorgeva di lui). Il bimbetto che all’intervallo stava in un angolo del cortile, osservando affascinato un muro scrostato. Il bimbetto che non riceveva mai gli inviti per le feste di compleanno, e quando lo riceveva era perché Mamma Sfigato aveva casualmente incontrato Mamma Festeggiato. Ora, per non correre il rischio di diventare il libro Cuore (libro da Sfigati se mai ce n’é stato uno), vi informo subito che questi bambini hanno due possibilità nella vita: o diventano sociopatici (e possibilmente serial killer) o diventano Sfigati Storici. Noi ci occuperemo dell’ipotesi peggiore, ovviamente. Crescendo, lo Sfigato Storico a volte migliora un po’. Accetta con garbo gli schiaffoni in testa come ringraziamento per aver fatto copiare un compito, passa gli anni della scuola senza mangiare una merenda e riesce simpatico agli insegnanti, quando si accorgono di lui. Piace anche ai genitori, per quella sua aria da coniglietto terrorizzato e i suoi occhioni sempre più grandi (gli Sfigati Storici sono molto spesso miopi). Le madri delle ragazze si fidano di lui, le madri dei ragazzi sperano che abbia una buona influenza sui loro rampolli. Lo Sfigato Storico non pratica sport, forse ha provato con il tennis ma giocare senza occhiali é impossibile, qualcuno pratica il nuoto per la scoliosi. Di certo non gioca a calcio, a basket o a pallavolo. Allo Sfigato Storico non piacciono molto le feste, peró ci va perché gli piace sentirsi accettato in un gruppo. In effetti hanno smesso di dargli gli schiaffoni in testa e di rubargli le merende, qualche volta gli fanno ancora degli scherzi ma quasi mai con cattiveria, é diventato un po’ la mascotte del gruppo. Allo Sfigato Storico in fondo non dispiace la sua condizione, si accontenta di andare al traino di qualche amico, lui con i suoi gilet a rombi, le camicie abbottonate fino al collo e infilate nei pantaloni. A volte lo Sfigato Storico scopre una passione totalizzante in cui investirà tutte le sue (scarse) energie: gli scacchi, i francobolli o, sempre più spesso, il pc. Gli Sfigati Storici sono ottimi programmatori. Lo Sfigato Storico puó presentarsi con il modello sciatto/disordinato o con il modello pignolo/perfettino: in entrambi i casi le sue caratteristiche sono la scarsa loquacità, un gusto atroce nel vestirsi, lo sguardo sfuggente e qualche punto nero, dato che nessuno gli ha mai spiegato che i punti neri si schiacciano ne’ glieli ha mai amorevolmente schiacciati. Il modello base é gracilino, difficilmente lo Sfigato Storico va in palestra: quando ci va, spesso rimane gracilino. Naturalmente c’é la versione abbondante, ma in ogni caso qui non é questione di fisico. Lo Sfigato Storico non ha mai avuto una ragazza. Da piccolo si é innamorato della bambina più carina della classe, quella biondina con il cappottino blu e il cappellino rosso, e da allora non ha mai smesso: in qualunque gruppo si trovi, lo Sfigato Storico punta sempre l’irraggiungibile. Tutti amori tenuti tenacemente nascosti, che a volte portano lo Sfigato Storico a scrivere lunghe lettere piene di cancellature o piccole poesie dai versi zoppicanti che lui sogna di lasciare sotto il banco o sulla scrivania della sua amata. Non lo farà mai, naturalmente. A volte, quando magari ha iniziato a lavorare e non conosce più tanta gente nuova (la sua vita sociale non é esattamente un caleidoscopio di avvenimenti), lo Sfigato Storico resta tenacemente innamorato della collega più bella per anni e anni, passa attraverso fidanzamenti, crisi e ri-fidanzamenti (di lei) senza cedere di un millimetro, scrivendo furiosamente di notte e sognando ad occhi aperti di giorno. A volte, se lei resta single abbastanza a lungo, lo Sfigato Storico decide che questa volta sí, questa volta ci proverà, le consegnerà una lettera, una poesia, magari una rosa o un cioccolattino, le farà capire il suo amore, peró la lettera sarà anonima, ma lei lo capirà, oh sí lo capirà, e passa sei mesi a decidere cosa scrivere e se mettere la lettera in una busta o no, se scriverla al pc o a mano, se accludere un cioccolattino e in tal caso quale, se lasciarla sulla scrivania al mattino presto o nella pausa caffé. Una volta che tutto é deciso, il mattino fatidico, con la lettera pronta e il cioccolattino incartato nel suo involucro lucente e colorato, proprio quando sta aspettando sudando come un pazzo sotto il suo gilet a rombi che arrivi il momento della pausa caffé, la Collega Bella annuncia che sta per sposarsi. Lo Sfigato Storico incassa con eleganza, va a prendere il caffé con i colleghi, poi torna alla scrivania e dopo averci pensato un po’ scarta lentamente il cioccolattino colorato e se lo mangia.